La Cotarella Revolution vuol dire la fine del marchio Falesco e l'inizio del logo "Famiglia Cotarella" che mette dentro il vino ma anche la scuola di formazione Intrecci. Dietro questa rivoluzione ci sono le donne della famiglia - Dominga, Marta e Enrica - con il benestare dell'enologo più famoso d'Italia, nonché fondatore della Falesco, Riccardo Cotarella. E questa virata ha un'etichetta nuova per un vino che è una delle icone dell'enologia italiana, il Montiano. Il 2016 non è diverso solo nella veste, ma cambia lignaggio e guarda sempre più ai cugini francesi cento per cento Merlot. L'annata ha favorito un'ancora più attenta selezione in vigna con una resa minore finale - trenta per cento in meno di bottiglie di Montiano - e anche le barrique sono state selezionate appositamente per questo vino: 36 mesi di stagionatura anziché 24. È anche la prima annata dove Cotarella padre non vi ha messo mano. È tutta opera dell'enologo Pierpaolo Chiasso. Sono passati 25 anni dalla prima bottiglia di Montiano, quando anche il prete di Montefiascone "malediva" Riccardo per aver scelto un vitigno internazionale al posto del Trebbiano locale, dell'uva che portava soldi ai contadini della zona. Oggi ritroviamo un vino dall'attacco morbido ma non possente, tanta marasca e spezie. In bocca colpisce l'eleganza e il tannino delicato, una beva aggraziata e invitante ai successivi sorsi. Un Merlot nobile alla portata di molti.
(Francesca Ciancio)
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