Nel sempre più dinamico Monferrato la famiglia Angelini, titolare della maggior superficie vitata (40 ettari) con l’uva regina di zona, il Grignolino, sa esprimersi a dovere anche con blend in bianco (Viognier e Chardonnay) e con la Barbera, qui gestita in purezza. A Ozzano i castelli istoriati tra fascinose colline ospitano freschi infernot, i locali adibiti ad affinare vini e salumi, già dai tempi dei Savoia e della loro corte. Che ben conosceva e apprezzava le finezze e i colori scarichi dell’uva qui simbolo. Vini risorgimentali i Grignolino, che tornano con forza oggi a riprendersi sul palcoscenico del gusto il posto che meritano, sintonici coi nuovi trend di estetica e gusto puntati – dopo l’era dei vinoni - alla leggerezza e alla originalità. Una “misura” nel peso del vino che non è da ricercare nella vinificazione, ma nel Dna stesso della materia. Protagonista anche nel nuovo progetto Monferace – alleanza di terroir e scopi tra aziende illuminate -, che prevede un affinamento più lungo e vicino a quello dei grandi rossi di Langa. L’uso del legno è gestito con visione e confidenza, testimoniate da una carica aromatica vincente per eleganza e fascino. La morbidezza boisé è appena palesata, e leviga con maestria i tannini, legati a un succo straordinario, percorso da venature bluastre. Una prova di spicco, che traghetta questa giovane cantina tra i pionieri di una nuova storia.
(Antonio Paolini)
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