L’azienda Allegrini, alla sua sesta generazione, dispone di 120 ettari a vigneto, per una produzione di 1.000.000 di bottiglie, ed è una delle realtà più importanti della Valpolicella e non solo. Nell’espansione della viticoltura italica, avvenuta a cavallo tra gli anni '50 e '60 del Secolo scorso, Giovanni Allegrini divenne da subito un protagonista della storia enologica della sua terra. Walter, il suo figlio primogenito, prematuramente scomparso, grazie agli insegnamenti del padre valorizzò il patrimonio viticolo della zona in modo innovativo e pionieristico. Oggi, gli altri due figli, Franco e Marilisa Allegrini, hanno consolidato l’azienda ai massimi vertici, operando anche un’espansione aziendale in Toscana, a Bolgheri (Tenuta Poggio al Tesoro) e a Montalcino (San Polo). Il Palazzo della Torre, oggetto del nostro assaggio, è ottenuto dai vigneti che circonda l’omonima villa rinascimentale che sorge nel veronese. Si tratta di un blend di Corvina, Rondinella e Sangiovese, le cui uve, per una piccola parte vengono lasciate ad appassire fino a dicembre, per poi unirsi con la base ottenuta da uve fresche. La versione 2015, che è maturata per 15 mesi in barrique, ha aromi intensi di frutta in confettura, toni speziati ed erbacei, richiami di tabacco e di vaniglia. In bocca, il vino è ricco ed avvolgente, con qualche accento caldo che ritroviamo anche sul finale, persistente e fruttato.
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