La mappa de grande Nebbiolo da Barolo è molto cambiata nelle due ultime generazioni che hanno seguito gli iniziali tentativi di definire le vocazioni e i potenziali: prima letterari (Luigi Veronelli) e poi Renato Ratti (con nomi e mappe). E nessuna zona ha conosciuto cambiamenti così radicali come quella della parte orientale di Monforte d’Alba, con l’affermazione prima della Ginestra e poi del Perno (sempre riconosciuta l’importanza di Santo Stefano). Castelletto è rimasto indietro anche se un mercato florido di acquisti di queste uve ha sempre contraddistinto i courtier e le case vinicole. I trenta anni dal 1990 al giorno d’oggi hanno visto, invece, un notevole apprezzamento dei Nebbiolo di questa frazione di Monforte e nessuno ne ha approfittato come i fratelli Aldo e Riccardo Seghesio e i loro dieci ettari di varietà pregiata, poste in molti casi nella parte più ambita di Castelletto, zone con belle esposizioni verso il sud e una forza e continuità che ricorda a molti la struttura di Serralunga. Ma con le dovute differenze, molta rotondità e una innegabile eleganza. Ben presenti nel vino di punta della casa, moderno ma senza alcuna esagerazione, profumato come il miglior Nebbiolo da Barolo, sostanziale e consistente ma sempre Castelletto, una terra che ha visto in loro degli ottimi interpreti. Colleghi che hanno creato in questa terra vignaioli dallo stesso carattere e personalità distinta.
(Daniel Thomases)
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