Guado al Melo di Michele Scienza, oltre ad essere una bella cantina dell’areale bolgherese, rappresenta un progetto enologico di più ampio respiro, mettendo insieme un patrimonio varietale fatto di svariati vitigni mediterranei e addirittura caucasici. L’estensione coltivata a vigneto è di 15 ettari, per una produzione media complessiva di 120.000 bottiglie annue. Un’azienda dal “taglio” classico per la zona, ma anche una specie di laboratorio ad alto tasso di sperimentazione, visto che Michele è il figlio di Attilio Scienza, noto professore di viticoltura all’università di Milano, che tanto ha dato allo sviluppo della disciplina in tutta Italia. Accanto ai classici rossi bolgheresi, ecco allora una digressione sul tema con il Bolgheri Criseo, oggetto del nostro assaggio. Un bianco che solo apparentemente potrebbe essere un vino di secondo piano, ma che invece trova una sua cifra originale e ben leggibile. Ottenuto da un uvaggio di Vermentino, Fiano, Verdicchio, Incrocio Manzoni e Petit Manseng, fermentati assieme, è vino di stile pulito e ben centrato. Al naso, forse il punto di forza dell’etichetta, i profumi sono levigati e precisi con cenni floreali, fruttati e leggeri tocchi di spezie e macchia mediterranea. In bocca, il sorso è cremoso con ritorni floreali intensi e puntuali e lo sviluppo continuo e deciso, fino ad un finale piacevolmente croccante dal retrogusto ammandorlato.
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