Certo, Feudi di San Gregorio ormai è un vero e proprio Gruppo vitivinicolo a proiezione nazionale (presente in Basilicata, in Puglia, in Friuli, in Toscana, sull’Etna e nel Cilento), ma il cuore batte da sempre in Irpinia, un terroir unico sotto tanti punti di vista: latitudini mediterranee, viticoltura montana, clima fresco e piovoso, vini molto lontani dagli stereotipi “sudisti” per stile e carattere. Con il Greco di Tufo Goleto e (il Taurasi Gulielmus) la famiglia Capaldo rende omaggio al profondo legame che la unisce a queste terre. Nel tempo, sono stati selezionati i vigneti più espressivi, “fazzoletti di terra” nelle contrade più vocate, le cui uve sono stare vinificate in una vera e propria “cantina nella cantina”, con scelte talvolta diverse rispetto a quelle che caratterizzano la produzione di Feudi di San Gregorio. E quasi dieci anni di sperimentazione hanno preceduto l’arrivo di queste due etichette a marchio “Tenute Capaldo”. Il Greco di Tufo Goleto 2017 (il cui nome rimanda all’abbazia di Goleto distrutta dal terremoto del 1980 e poi restaurata) è ottenuto dai vigneti (2,5 ettari) posti nell’areale di San Paolo, nel comune di Tufo, nelle contrade Cicogna, Laura e Nassano. Gli impianti risalgono al 1988 e crescono vicino alle antiche miniere di zolfo. L’80% della massa è affinata in barrique e botti da 20 ettolitri e per il restante 20% in anfora, a cui seguono 12 mesi di bottiglia.
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