Immaginate la Sicilia del vino nel 1970. Per lo più vino sfuso, grandi quantitativi imbottigliati altrove, consumo locale, nessun discorso sul terroir, tantomeno sulla zonazione (ma questo è vero in tutta Italia). Quell'anno esce il Rosso del Conte, un'etichetta nata a Regaleali, in provincia di Palermo, per volere del Conte Giuseppe Tasca d'Almerita: un rosso di Perricone e Nero D'Avola, affinato in legno e proveniente da una sola vigna dedicata, quella di San Lucio. Un unicum a quei tempi. Il desiderio del Conte era quello di far valutare un vino siciliano all'altezza delle grandi bottiglie italiane e francesi, capaci soprattutto di invecchiare. Un progetto che in effetti ebbe subito riscontro con l'assegnazione di premi nazionali e internazionali. Questo vino, nel 2020, festeggia i suoi 50 anni di età. Ha visto cambiare le percentuali nel blend, di uso del legno - prima castagno, poi Slavonia e infine rovere francese - aumentare il numero di bottiglie con uva proveniente dal vasto vigneto della tenuta (oltre 500 ettari). Di certo è un'etichetta-icona del vino italiano. Una verticale di questo vino racconta molto dell'evoluzione dell'enologia dell'isola. L'ultima annata in commercio, la 2015, è un rosso profondo, ricco di frutti rossi, di speziatura elegante, di una potenza tannica già sufficientemente calibrata. Le note di liquirizia e di caffè sono quelle di sempre.
(Francesca Ciancio)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024