Vale la pena di inerpicarsi fino a Strettoia da L’Altra Donna: il mare si distende alla vostra vista come un tappeto blu smeraldo, l’aria dà un senso di fresco anche d’estate, e la cucina del ristorante dell’agriturismo aziendale è gustosa e genuina. E poi, il vino: uscire con la bellezza di 10 (10!) etichette per una produzione totale di 20.000 bottiglie può sembrare pretenzioso, ma a Katiuscia e Marco non viene mai meno una cura esecutiva che non è fine a se stessa, bensì funzionale a realizzare un concetto di vino (di vini) profondamente perseguito. Ovvero, al di là di frasi fatte e ammiccamenti a trends modaioli: un’interpretazione sincera del territorio che si ha a disposizione attraverso una vinificazione poco invasiva. Come in questo Strinato Zero: in dialetto toscano “strinato” significa “sfilacciato, sollecitato oltre la sua estrema resistenza”. Niente di tutto ciò in questo Vermentino, tra i più puliti e intriganti “zero solfiti” mai assaggiati: la sapiente (ma non esagerata) macerazione sulle bucce allarga il ventaglio aromatico a richiami bucciosi, e maggiormente evidenzia le note saline e balsamiche già proprie del vitigno. Il palato ha succo, corrispondenza gustativa nel frutto, tensione acida integrata nel corpo del vino come una molla pronta a scattare. Da esplorare le possibilità di abbinamento con la cucina di territorio e non solo, senza limitarsi alle pietanze di pesce.
(Riccardo Margheri)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024