Un lavoro attento, quello di Piero e Lorella sul cesanese: inteso anche come collante territoriale di cultura, imprenditorialità, biodiversità, naturalità e identità. La loro azienda è sorta nel 2010, direttamente su quelli che erano gli appezzamenti dei nonni di Piero; sarà però nel 2013 che avrà luogo la prima vendemmia, iniziatrice di un percorso che vede attualmente i titolari procedere con filosofia biodinamica, fermentazioni spontanee, nessuna filtrazione o chiarifica, minimo apporto di solforosa e utilizzo di tradizionali botti di castagno. A latere di tutto questo, va ricordato anche il vigneto sperimentale di varietà a bacca bianca (Semillon, Riesling, Chenin e Malvasia Puntinata): proprio da lì la prima annata di questo Emotiq (nella fattispecie la 2017), arrivata dopo macerazione di sei giorni e successivo affinamento in botti di castagno, come da premessa. Esordio bianchista della cantina, quindi, dopo le diverse declinazioni rossiste rappresentative delle variegate condizioni pedoclimatiche, seppur in un microcosmo comunque ben definito: basti pensare che i terreni muovono sia da suoli vulcanici sia di arenaria, con altitudine che oscilla fra trecento e i settecento metri. Tornando al bianco, buona la prima, com’usa dire: ambrato all’occhio, si delinea al naso con ricordi di camomilla ed erbe aromatiche, confermandosi articolato e complesso anche al palato.
(Fabio Turchetti)
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