La collina di San Colombano si erge un po’ incongruamente nel bel mezzo della Pianura Padana e amministrativamente rientra nel territorio della Provincia di Milano. Per gli abitanti della metropoli può rappresentare l’opportunità di una gita fuori porta, un po’ come i Castelli per i romani. Trattasi di un piccolo vero giacimento eno-gastronomico, poiché qua la polenta, con lo “zola” o qualunque altra cosa vi possa venire in mente, è una religione, e i vini della minuscola Doc locale vi si abbinano magnificamente. Sono freschi e beverini, ma non per questo difettano di sapidità, succo e presenza fruttata. Se i bianchi esaltano la diretta aromaticità della Malvasia, i rossi “mossi” rappresentano una deliziosa alternativa ai Lambruschi o alle Bonarde frizzanti dell’Oltrepò. L’Agricola Faverzani propone etichette nelle quali l’acidità non è fine a se stessa, bensì slancia la struttura di un sorso comunque non sottile e splendente di frutto. In questo Ecate rosso il blend è ben calibrato: la Croatina conferisce struttura con un’estrazione prudente del suo ruspante tannino, la Barbera dal canto suo morbidezza e volume, il piccolo taglio di Uva Rara allarga comunque il ventaglio aromatico fino a includere toni più fragranti, anche floreali, al di là della fragola e della mora. Da bere (e ribere) come non ci fosse un domani, poiché il prezzo contenuto invoglia a stappare una seconda bottiglia.
(Riccardo Margheri)
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