Castello Bonomi sta a buon diritto nell’elite della spumantistica di qualità della Franciacorta. Merito di una famiglia (i veneti Paladin), di un progetto centrato e di un gruppo di professionisti di primo piano che ha saputo accompagnare sotto il profilo tecnico e manageriale le legittime ambizioni della proprietà. A partire, solo per fare un esempio, dalla preziosa consulenza del professore di viticoltura Leonardo Valenti dell’Università di Milano. Un approccio e una visione moderna, dunque, che non ha dimenticato tuttavia le radici storiche dell’areale. Terra di abbazie e di priorati, la zona morenica delimitata dai monti Orfano, Alto e dalle colline del Lago d’Iseo, sale alla ribalta delle cronache per la sua produzione vinicola fin dalla seconda metà dell’Ottocento. Oggi, l’azienda con sede a Coccaglio, conta su 24 ettari di vigneto per una produzione media di 100.000 bottiglie. Il Franciacorta Brut CruPerdu 2011 (prima annata con l'etichetta ridisegnata) è in grado di esprimersi ad ottimi livelli. Mix di uve Chardonnay e Pinot Nero, ha colore paglierino brillante, naso riconducibile a lieviti nobili e crosta di pane, accenni di fiori bianchi e piccoli frutti rossi. La bocca è soffice quanto croccante, di buona lunghezza e di piacevole fragranza. Una bollicina completa, dalla solida qualità che potremmo ritrovare altrettanto avvincente anche con il passare del tempo.
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