Si fa un gran parlare di nuove aziende in Langa. Prima di tutto perché di terreni atti a diventare Barolo e Barbaresco sono davvero pochi e i diritti di impianto sono rilasciati con il contagocce. Poi perché l'investimento è davvero importante e non solo inizialmente. Luigi Vico, commercialista di Torino, ma nato a Serralunga d'Alba, ha coltivato questo sogno per molto tempo, quello di tornare sui terreni di famiglia e dedicarsi non solo al vino, ma al posto in cui è nato. Azienda piccola e giovane con prime annate del 2016, come questo Barolo Prapò, piccola menzione geografica di Serralunga d'Alba che vede in tutto cinque proprietari per un totale di sette ettari. esposizione ad est e impianti della fine degli anni 90 del secolo scorso. Arriviamo fino a quasi 400 metri di altezza e il terreno è ricco di limo e argilla. Fermentazione lunga in vasche di cemento, quasi un mese, con rimontaggi giornalieri e delestage a metà periodo. L'affinamento invece avviene in botti grandi da 25 ettolitri dai 18 ai 30 mesi. Siamo sulla scia dei Barolo tradizionali, austeri senza essere incomprensibili se bevuti da giovani. Note appena terrose, sottobosco, humus e funghi a fare da controcampo ai classici sentori di marasca e viola. Materico senza essere greve, favorito anche da un'annata sottile come la 2016, una vendemmia da intenditori che ha bisogno di essere un po' aspettata.
(Francesca Ciancio)
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