Che al Gruppo ColleMassari e al suo vulcanico patron Claudio Tipa piaccia l’areale di Montalcino non pare proprio un mistero. Dopo il consolidamento di ColleMassari nel Montecucco e di Grattamacco a Bolgheri, l’azienda battente bandiera svizzera si è come “riversata” nella patria del Brunello. Le acquisizioni più recenti sono Tenuta San Giorgio, La Velona e La Bellarina, ma tutto è iniziato nel 2011 niente di meno che con l’acquisto di Poggio di Sotto, che non certo ha bisogno di presentazioni. Ha fatto bene il Gruppo ColleMassari a lasciare tutto come stava. Ecco allora vini che restano affascinanti e inarrivabili, austeri ed essenziali, talvolta difficili (ma stilisticamente definiti e per nulla propensi a concedersi alle mode enologiche) e un’azienda che continua a muoversi tra arcaismi e misurata tecnologia. Insomma, lo stile Poggio di Sotto procede spedito in continuità col passato, con la sua classicità ed il suo carattere inconfondibile, confermandosi come una delle realtà più significative di Montalcino. Non fa specie quindi che il Brunello di Montalcino 2015 si mostri vino “timido”, in un’annata tendenzialmente “aperta”, ma decisamente sorprendente se lo aspettiamo un po’ nel bicchiere. I profumi allora si fanno solari - tra frutti rossi maturi, spezie e lievi ricordi di pietra focaia - e la bocca sontuosa e scalpitante, dallo sviluppo serrato e dai chiaro-scuri in continua mutazione.
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