Umani Ronchi, 240 ettari vitati per una produzione complessiva di 2.900.000 di bottiglie all’anno, trova la sua connotazione principale nella produzione “bianchista”, data dalla tradizionale impronta viticola marchigiana, senza "scordarsi" però di portare i rossi della zona ad un livello qualitativo mai prima realizzato. Una realtà produttiva decisamente solida e convincente, come poche altre, dunque. Ma l’azienda con sede a Osimo ha saputo soprattutto cogliere un obbiettivo non banale: rispondere affermativamente alla domanda: "può un’azienda dai numeri non confidenziali, regalare sincere espressioni territoriali, oltre che un livello qualitativo di grande rilevanza?" Un obbiettivo che sta tutto dentro al lavoro di una famiglia non comune quella dei Bernetti. Insomma, Umani Ronchi, senza inutili giri di parole, è una cantina modello, perché di grandi dimensioni (almeno considerando la media italiana), ma di altissime prestazioni. Ottenuto da Sauvignon in purezza, Il Maximo 2016 affina per un anno in acciaio, ed è un muffato capace di restituire tutte le suggestioni di questa particolare tipologia. Il naso è davvero stratificato è mette in fila profumi di uva passa albicocca, buccia d’arancia candita, zenzero, cenni di miele e ricordi di pietra focaia. In bocca, è dolce ma mai stucchevole, morbido e dotato di bella spinta sapida che ne amplifica la girandola dei ritorni di spezie e canditi.
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