La storia della vitivinicoltura umbra non può essere ben delineata senza soffermarsi sull'esperienza Lungarotti. Agli inizi degli anni '70, la visione pioneristica di Giorgio Lungarotti innescò un vero e proprio circuito virtuoso che ha disegnato l'Umbria del vino, creando un distretto come Torgiano, con il suo albergo, il ristorante, i musei del vino e dell'olio, l'agriturismo. Oggi produce 2.500.000 bottiglie, grazie a 250 ettari di vigneto, ma non è calata l'intenzione di emergere nell'affollato panorama enoico del Bel Paese. Parte di questa intenzione è rappresentata anche dalla cantina aziendale che si trova nella denominazione del Montefalco Sagrantino. Lungarotti ci arriva nel 2000 e vi impianta 20 ettari a vigneto, condotti oggi completamente a biologico. Un passo importante a sottolineare, da un lato, il legame profondo che unisce la famiglia Lungarotti con la sua Regione e, d’altro, l’obbiettivo di completare il proprio portafoglio prodotti con la denominazione umbra che, nel recente passato ha saputo meglio incarnare la vocazione enoica di queste terre. Il Montefalco Sagrantino 2015, maturato per 12 mesi in barrique, possiede colore rosso quasi violaceo. I profumi sono ampi e intensi, con note fruttate predominanti a fare da base a cenni di cacao e spezie. In bocca, il vino poggia su una struttura serrata ben domata da un attacco dolce e da uno sviluppo non privo di energia acida.
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