Come se non bastasse l’emergenza sanitaria e la crisi che ne consegue, destinata a protrarsi chissà quanto a lungo, in Europa, come nel resto del mondo, in Francia i vignaioli devono fare i conti anche con le gelate che, puntuali come un orologio svizzero, dopo le lunghe settimane di caldo di febbraio e marzo, a cavallo con l’inizio di aprile, hanno colpito i vigneti di Borgogna, Loira e Rodano, senza, fortunatamente, provocare danni. Quello che resta, allora, specie in Côte-d’Or, in Côte de Nuits ed in Côte de Beaune, è lo spettacolo delle “bougies”, che hanno illuminato - e riscaldato - i filari, ma anche, la mattina dopo, la bellezza dei vigneti gelati attraverso la tecnica dell’aspersione che, attraverso uno strato di ghiaccio in continua formazione, fino al termine della gelata, protegge la vite grazie al calore liberato dall’acqua al momento della sua trasformazione in ghiaccio.
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