Monteverro, nata nel 2003, è una realtà viticola maremmana ambiziosa quanto senza compromessi, voluta da Georg Weber, tedesco di Monaco di Baviera e discendente di una importante famiglia che commercia in articoli da giardino. Il nome dell’azienda è preso da quello che in Maremma è tradizionalmente attribuito al re incontrastato degli animali di questo territorio: il cinghiale, “verro”, ossia l'esemplare maschio. La Tenuta, situata tra Capalbio e il mare, si estende per 66 ettari, di cui 40 sono vitati a biologico, per una produzione che, attualmente, si attesta sulle 150.000 bottiglie annue. Si tratta di un progetto che non lascia nulla al caso a partire dai vigneti (settemila piante ad ettaro), coltivati a Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Grenache, Petit Verdot e una parte minoritaria a Sangiovese, mentre per i vitigni a bacca bianca troviamo Chardonnay e Vermentino. In cantina, si incrociano acciaio e barrique, per uno stile moderno, dove la ricerca della massima maturità del frutto è accompagnata da un uso generoso del rovere. Il risultato sono vini dal forte impatto sia aromatico che gustativo, come esemplifica lo Chardonnay 2015, oggetto del nostro assaggio. Si tratta di un bianco dai profumi burrosi e di frutta tropicale matura, vivacizzati da tocchi di erbe e macchia mediterranea. In bocca, il vino e solido e cremoso, con morbidezza e sapidità in buona alternanza.
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