Possiede profumi di piccoli frutti rossi, viola, sottobosco e spezie il Barbaresco Cottà 2017 di Luigi Voghera, invecchiato due anni in legno, che propone una progressione gustativa altrettanto centrata, morbida e al tempo stesso tonica, con tannini smussati e sviluppo ampio e solido, dal finale che ripropone ancora toni dolci, aromaticamente fruttati e speziati. La cantina con sede a Neive, conta attualmente su 22 ettari a vigneto dove si producono i vini classici della zona dai Barbaresco, ottenuti a partire dalle uve di alcuni tra i Cru significativi dell’areale, alla Barbera e al Dolcetto, che arrivano dal vigneto Basarin, per arrivare al Moscato e ai Langhe Arneis e Favorita, che contribuiscono al portafoglio etichette sul versante bianchista. La conduzione, come solitamente avviene in queste realtà a stretto carattere familiare, è oggi in mano al figlio di Luigi Voghera, Livio e prosegue con confortante continuità l’attività paterna anche dal punto di vista stilistico, caratterizzato da un’espressività tendenzialmente tradizionale ma anche da una non secondaria presenza di elementi più accomodanti e carezzevoli nei propri vini che, benché affatto sgarbati, li rendono un po’ meno personali. Guardando al caso del Cru Cottà, posto al confine tra Neive e Barbaresco, la ricchezza e l’austerità tannica tipica di quel vigneto, emerge con leggibilità più sfumata che in altri casi.
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