La riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari, l’uso razionale delle risorse idriche nel processo vitivinicolo, la protezione delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno, la riduzione di emissioni gas climalteranti e la promozione di misure di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili nel processo vitivinicolo, il recupero e riciclo dei materiali/scarti di produzione e promozione di packaging eco-compatibili: da questi cinque asset chiave, da sviluppare tanto recuperando le migliori conoscenze del passato, quando con le innovazioni e le novità che tecnologia, scienza e ricerca mettono a disposizione, passa il futuro del vino italiano, dei suoi territori, delle persone che ci lavorano e che ci vivono. Non a caso, sono questi gli ambiti nell’approfondito studio, firmato dal Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, guidato da Innocente Nardi e dalla Fondazione Symbola, presieduta da uno dei pionieri della green economy in Italia Ermete Realacci. Due eccellenze che fotografano lo stato dell’arte di uno dei territori di maggior successo del vino di oggi, e che mettono nero su bianco, in ogni ambito, soluzioni già disponibili (dai droni al genome editing, dal web applicato all’agricoltura al riuso di scarti di produzione, al packaging più sostenibile, solo per fare degli esempi), a disposizione di tutti. Ma anche collaborazioni di alto livello con “Enel X” e Novamont, per accrescere l’efficienza energetica, l’utilizzo di fonti rinnovabili, sperimentare l’utilizzo di ecodiserbanti e teli biodegradabili in suolo per la pacciamatura.
Una visione di prospettiva, tanto più importante in un momento di rivoluzione ed incertezza come questo, dove è fondamentale avere chiaro su quali pilastri incastonare il futuro. “Il vino è un formidabile ambasciatore dell’Italia nel mondo. Il lavoro avviato insieme al Consorzio del Prosecco Superiore Docg conferma il rapporto che c’è nel nostro Paese tra produzioni di qualità, sostenibilità, paesaggio, innovazione e cultura. D’altronde, come è scritto nel “Manifesto di Assisi”, non c’è niente che non funzioni in Italia, che non possa essere sistema da quello che in Italia funziona”, ha detto Ermete Realacci.
“Lo studio svolto con Fondazione Symbola segna un ulteriore sviluppo del nostro approccio alla sostenibilità nel territorio e conferma il ruolo di laboratorio ambientale della nostra denominazione anche grazie alla collaborazione con Novamont ed Enel X”, ha sottolineato Innocente Nardi. Voce di un territorio, quello del Prosecco Docg, che può guardare al futuro forte di un passato recente di grande successo, e di un 2019 da record. Una case history simbolo, che racconta l'epopea degli ultimi 40 anni del vino italiano.
Nel 1986 (anno dello scandalo del metanolo, ndr) gli ettolitri prodotti in Italia erano 76,8 milioni per un fatturato di 2,5 miliardi di euro. Gli ettolitri prodotti oggi sono 54 milioni, il 30% in meno, ma valgono 11 miliardi di euro. L’export, che valeva allora 800 milioni di euro, oggi vale più di 6,2 miliardi. Allora la quota di vini Doc e Docg era pari al 10% della produzione, oggi se contiamo anche i vini Igt, che sono nati dopo, superano il 60%. Numeri che sintetizzano un percorso virtuoso, quello del vino italiano, da sempre custode dei territori del Belpaese, anche grazie ad alcuni pionieri, anche a livello di territorio. Come quello delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene, oggi patrimonio Unesco, che proseguono in un percorso che andrà a rafforzare le diverse azioni a protezione dell’ambiente già messe in campo dal Consorzio in questi anni, tra i primi al mondo ad aver promosso e fatto approvare presso le amministrazioni comunali dell’area un provvedimento che impone, già dal 2019, il divieto assoluto all’uso di glifosate, facendo diventare così l’intera area della denominazione il più vasto territorio viticolo d’Europa libero da questo erbicida.
“Il marchio Prosecco Superiore Docg - ha aggiunto Ermete Realacci - dopo il riconoscimento Unesco, va rilanciato in un contesto più globale. Quella del Prosecco Superiore è una sfida che guarda al futuro, per il bene del vino, del territorio, delle comunità. Scommettere su un’Italia che fa l’Italia è la chiave per rafforzare la nostra economia”. “Dal 2011, con la pubblicazione della prima edizione del Protocollo Viticolo - ricorda Innocente Nardi - il Consorzio ha intrapreso con convinzione e progettualità la strada della sostenibilità ambientale che ci ha condotti, in sinergia con le amministrazioni locali, fino all’abolizione nel 2019 dell’impiego del glifosato nei 15 comuni della Denominazione. Siamo orgogliosamente l’area “glifosato - free” più estesa d’Europa. Con questo studio abbiamo intenzione di segnare un ulteriore sviluppo del nostro approccio alla sostenibilità: aggiornare tutti gli attori del territorio circa le innovazioni più all’avanguardia in questo ambito e continuare in questo modo a confermare il ruolo della nostra Denominazione di laboratorio ambientale”.
Nel dettaglio, Enel X, la società del Gruppo Enel dedicata ai prodotti innovativi e soluzioni digitali, avvierà in collaborazione con il Consorzio un’attività di formazione e sensibilizzazione specifica sui temi dell’economia circolare nella produzione di energia rinnovabile, dell’efficientamento energetico, dell’energy management e dello sviluppo della mobilità elettrica per le attività nei vigneti, per i processi di produzione e per quelle accessorie svolte in cantina. Relativamente al diserbo, pratica che interseca due dimensioni, quella della “Gestione del Suolo e Biodiversità”, e quella della “Sostituzione e riduzione chimica”, in collaborazione con Novamont, azienda pioniera nel settore della bioeconomia e leader internazionale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemicals, verrà avviata la sperimentazione di bio-erbicidi di origine totalmente naturale e l’impiego del telo per la pacciamatura in Mater-Bi biodegradabile in suolo, in sostituzione dei teli in plastica tradizionale.
Tra le azioni si prevede inoltre l’adozione di tecnologie 4.0, in particolare l’uso di droni in vigneto per la creazione di mappe tematiche georeferenziate con cui elaborare carte di prescrizione per operazioni colturali, rafforzando così l’azione dei bollettini agronomici, servizio già oggi presente per le aziende aderenti al Consorzio. Sono previste inoltre azioni per la protezione e la valorizzazione della biodiversità attraverso l’integrazione tra discipline agronomiche ed ecologiche e azioni per la cura e la salvaguardia dei “ciglioni”, elemento caratteristico delle Colline di Conegliano Valdobbiadene, Patrimonio Unesco. Il tutto in un programma di azioni e interventi che renderanno ancora più sostenibile e qualitativamente superiore il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg.
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