Negli anni Novanta, c’è stato l’ingresso in Sartori della cantina Sociale di Colognola ai Colli, che ha coinciso con il passaggio generazionale agli eredi Andrea, Luca e Paolo Sartori, autori del consolidamento dell’impresa. Nel 2003 arriva un accordo produttivo con la Tenuta abruzzese Cerulli Spinozzi, mentre nel 2008 tocca alla cantina friulana Mont’Albano ad entrare nell’orbita dell’azienda veronese, dal peso sempre più significativo non solo per il Veneto enoico. Ma tutto è cominciato negli anni Sessanta del Novecento, periodo in cui sono state gettate le basi di questo marchio dimensionalmente tra i più importanti del distretto enoico veronese, attorno ai nomi di Pierumberto e Franco Sartori a cui si devono l’internazionalizzazione dell’azienda e lo sviluppo produttivo della cantina, costituendo la base imprescindibile del successo attuale. Un mosaico enoico decisamente articolato quello di Sartori, con numeri non certo confidenziali: sono 16 i milioni di bottiglie che in media vengono prodotti annualmente, ma non manca lo spazio anche per etichette di fascia ho.re.ca, ottenute dai vigneti di proprietà aziendale (120 ettari distribuiti tra Valpolicella e Soave). Come l’Amarone I Saltari 2012: affinato il legno grande, tonneau e barrique per 25 mesi, possiede profumi di marasca, erbe aromatiche e spezie e un sorso solido, dolce e avvolgente, dai ritorni balsamici e fruttati.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024