Alla fine del lockdown, gli italiani non hanno avuto dubbi su come festeggiare: aumentano del 20% le bollicine stappate dopo la quarantena, con un balzo negli acquisti per brindare alla ritrovata libertà nelle case tra parenti e amici. Emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea della settimana tra l’11 ed il 17 maggio sullo stesso periodo del 2019. Il boom degli acquisti di spumante è la punta dell’iceberg della voglia degli italiani di tornare gradualmente alla normalità recuperando i piaceri della tavola, ma restando, almeno per il momento, al sicuro tra le mura domestiche. Il risultato è un aumento degli acquisti casalinghi di prodotti alimentari che su base annua è stimato pari al 6%.
Una crescita che non compensa però il crollo del 66% a maggio, secondo Confcommercio, del fatturato in alberghi, bar e ristoranti, che ha avuto un pesante effetto valanga anche sulla vendita di molte specialità made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello vitivinicolo la ristorazione, precisa la Coldiretti, rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione con oltre la metà del fatturato. Non a caso 6 aziende agroalimentari su 10 (57%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, hanno registrato una diminuzione dell’attività con un impatto che varia da settore a settore.
“Il taglio dell’Iva sul vino e sui principali prodotti alimentari sarebbe importante per spingere i consumi con effetti positivi sui redditi delle famiglie più bisognose e sulla produzione made in Italy” afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta “di una misura importante per aiutare il numero crescente di cittadini che si trovano in difficoltà anche per l’acquisto di beni essenziali ma anche per risollevare settori particolarmente colpiti dall’emergenza Covid”. La spesa alimentare è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi di euro ed è quindi un elemento importante per la ripresa dell’economia.
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