Lì, nella Locride dove cominciarono a prosperare le polis magnogreche più importanti, Francesco Macrì ha riportato sotto una nuova luce l’antica cultura enologica del luogo. Più di una scommessa, quella di Francesco è un dichiarato atto d’amore nei confronti della propria terra che assume l’asset di un’azienda agricola a filiera chiusa interamente dedicata alla vocazione agricola e pastorale del territorio. Ma è la Natura il tema del progetto, il filo rosso che collega le diverse anime di questo luogo che gravitano attorno alla vigna. La bellezza naturalistica delle terrazze dove i filari sono stati messi a dimora spiega il perché questa parte della Calabria sia stata eletta come culla della Magna Grecia. Paradisi incontaminati nei possedimenti di famiglia, affacciati sullo Ionio e incastonati sotto le mura medievali di Gerace, gli angoli vitati sono i più ricchi di biodiversità. Centocamere è il riassunto contemporaneo di questo contesto. Veicola attraverso il suo fine perlage note agrumate, i profumi delle erbe aromatiche e dei fiori bianchi, offrendo un sorso carico di Mediterraneo, piacevole, intenso e complesso. Un Metodo Classico di Mantonico fortemente espressivo, giovane e gioviale. Il nome rievoca le radici di famiglia, i ricordi che come tante finestre si aprono sulla memoria, quelle finestre pulsanti di vita che abbellivano le facciate delle regali dimore del casato Macrì.
(Manuela Laiacona)
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