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LA VICENDA

Giovani studenti e disoccupati tornano a vendemmiare nei vigneti di Francia. Ma non in Italia

Mentre in Italia si discute ancora sui voucher, Oltralpe le aziende non avranno problemi a reclutare vendemmiatori locali grazie al boom di richieste
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La vendemmia tra i vigneti di Bordeaux

Anche la burocrazia francese avrà le sue problematiche, ma in situazioni particolari in cui occorre agire per il bene di un settore e del Paese, le risposte sembrano ediventemente arrivare. Dalla Borgogna a Bordeaux, per far fronte agli eventuali problemi di carenza di lavoratori stranieri, le aziende non avranno problemi a reclutare i giovani, anche under 18, per la vendemmia che inizia tra appena due settimane vista l’annata precoce. Studenti, i cui istituti apriranno più tardi, ma anche disoccupati, quest’anno sono più numerosi, che tornano a far registrare un vero e proprio boom di richieste, come sottolinea la Confédération des appellations et des vignerons de Bourgogne (ma anche Vitijob, il trovalavoro di Vitisphere, che a fronte di un numero stabile di offerte, registra +40% di richieste sul 2019), e con le aziende che privilegeranno la mano d’opera locale, francese o di origine straniera. Come succedeva una volta, burocrazia a parte. Esattamente ciò che dovrebbe, o potrebbe, succedere in Italia, come, in fin dei conti, funzionava fino a 5 anni fa. Se non fosse per l'annosa querelle sui voucher, il cui utilizzo dal 2013 è regolamentato in maniera piuttosto rigida e burocratica, specie rispetto a come funzionava in precedenza, ma comunque non tale da impedirne l'utilizzo, consentendo anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di tornare, almeno per un'estate e per una vendemmia, tra i filari.

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