Altezza media, 460 metri. Parola d’ordine: piantare, coltivare, raccogliere. Teatro, vigna per vigna, alcune delle zone più celebri e celebrate nella lunga storia enoica del Trentino: la qualitativa Val di Cembra, il tetto di Valsugana, la Valle dell’Adige. È il gioco messo su a suo tempo dall’azienda di Franco Simoni, serissimo e articolato sulla base di vocazione e sottosuoli. Il calcare rosso di Vigna Cantanghel (alta Valsugana) destinato a Pinot Nero, Pinot Bianco e Sauvignon. L’ex vulcano, terreno venato a media profondità di prezioso porfido rosso, l’ambiente in cui - Val di Cembra, a un passo dal torrente Avisio - prospera Vigna Caselle e ha casa il Gewürztraminer, e con lui lo Chardonnay. E infine (but not least, direbbero gli anglofoni) l’accumulo magmatico di detriti alluvionali della valle che prende il nome (e stimmate climatiche) dal grande fiume per il sire dei luoghi: il Pinot Grigio. Fermentato ed elevato in acciaio (80%) e in legno (il restante 20%), sempre con fecce in sospensione finché non si passa a massa e bottiglia, è tipico e determinato, con i suoi distinti aromi fruttati (pera, il marker più appropriato) e sfumature, di volta in volta e secondo scala di temperature nel calice, finemente erbacee e speziate. Vino eclettico, da piacere puro e gastronomia, con versatilità a tavola decisamente superiore alla valutazione potenziale da primissimo impatto.
(Antonio Paolini)
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