È dall’omonima contrada, non lontano da Barile, che nasce l’Aglianico del Vulture Rotondo, un rosso avvolgente lasciato maturare in barrique per 14 mesi. Di colore rosso rubino con riflessi purpurei, la versione 2017 al naso mette in evidenza profumi fruttati e speziati con un tocco di liquirizia che ne accenta la trama aromatica. Al palato, il sorso è succoso e concentrato, piacevolmente caratterizzato da ritorni di lampone in confettura, che segnano anche il finale morbido e persistente. Fu Anselmo Paternoster che nel 1925 puntò sull’Aglianico del Vulture. Una scelta lungimirante che ha condotto questa realtà produttiva - dapprima provvedendo alla sola commercializzazione poi producendo direttamente i propri vini - a diventare la guida di quella che può essere considerata una vera e propria rinascita dell’areale del Vulture e dei suoi vini alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso. Recentemente acquisita da Tommasi Family Estate, la cantina di Barile della famiglia Paternoster, che continua a lavorare in azienda, è un brand fondamentale per il Vulture enoico. Gli ettari a vigneto, condotti a biologico, sono 20 per una produzione annua complessiva di 150.000 bottiglie. La cifra stilistica delle etichette dell’azienda, che attinge le sue uve principalmente dalle “sottozone” di Barile e Macarico, è ormai consolidata e costituisce un modello e un punto di riferimento per tutto un territorio.
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