Azienda fondata nel 1935, da allora sempre in mano alla stessa famiglia. A tessere oggi le fila ci sono Massimiliano e Giuseppe Croci, che con il papà Ermano tengono alto il vessillo della provincia piacentina - ancora troppo sottovalutata da molti, almeno rispetto ad alcune produzioni ormai costantemente di livello - occupandosi di molti vitigni dallo spiccato respiro territoriale quali Ortrugo, Bonarda, Barbera o Malvasia di Candia. Anche nello stile il richiamo alla tradizione è tangibilissimo, per via della passione per quelle classiche rifermentazioni in bottiglia che un tempo erano pratica corrente di ogni vignaiolo locale. Ovvio però, soprattutto con la sterzata verso la qualità che Massimiliano ha inteso e saputo dare, come non ci si trovi più dinanzi ai vini rustici e approssimativi d’un tempo ma a prodotti nitidi, che vedono poi ulteriore appendice in alcuni spumanti metodo classico così come in bianchi e rossi cosiddetti “tranquilli”, di stoffa schietta e luminosa. Tutto ciò sul colle Monterosso, nei pressi del suggestivo borgo medievale di Castell’Arquato, procedendo in vigna con inerbimento, trattamenti privi di sostanze chimiche e vendemmia praticate a mano. Il San Bartolomeo arriva da Barbera e Bonarda, dopo qualche mese in cemento e trenta di legno: caldo, speziato e strutturato, con richiami al chiodo di garofano, ai frutti rossi in confettura e al tabacco.
(Fabio Turchetti)
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