Nel vasto catalogo ampelografico italiano c'è l'Albana, vitigno a bacca bianca che - insieme al Sangiovese - più rappresenta l'uva di Romagna. I grappoli dal colore dorato godono di un equilibrio strutturale davvero raro: ricca di morbidezza, acidità e tannino, è quindi capace di grande versatilità, riscoperta solo di recente. Dopo anni di appassimento, oggi l'Albana viene finalmente vinificata anche secca, ma c'è chi si spinge oltre, ad esempio spumantizzandola. Tenuta Masselina si trova nel lembo più occidentale ai confini con l'Emilia, e nei suoi 22 ettari di terre argillose ha piantato ovviamente anche l'Albana, senza tirarsi indietro nelle ricerca di nuovi e vecchi strumenti enologici, con cui provare l'ecletticità di quest'uva. Uno dei progetti più recenti riguarda la vinificazione in anfora, facendo uso di contenitori prodotti artigianalmente con le argille di Faenza. Gli acini di Albana (che provengono dalle piante di un unico vigneto a pergoletta) qui fermentano a lungo subendo un'ultima svinatura solamente a maggio dell'anno successivo alla vendemmia. Ne risulta una versione incredibilmente densa e vellutata, che risalta nel colore la tendenza dorata degli acini. All'olfatto si dà ricco di frutta gialla matura, dalla pesca al melone, scorza di arancia, melissa, elicriso e mandorla fresca, mentre il sorso, generoso a ammandorlato, resta a lungo aderente al palato, muovendosi sapido, caldo e dolce.
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