Sono 31 gli ettari coltivati a vigneto della Tenuta di Tavignano, per una produzione complessiva di 100.000 bottiglie. La cantina, oggi condotta da Stefano Aymerich e da sua nipote Ondine De La Feld, fu acquistata nel 1975 ma la svolta enologica determinante arrivò negli anni Novanta del secolo scorso. Siamo in uno dei luoghi d’elezione per la produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi, nella campagna di Cingoli, da sempre conosciuto come il Balcone delle Marche. Qui vengono prodotti vini dalla cifra stilistica sobriamente moderna, dalla espressione varietale cristallina e dalla notevole capacità di affrontare il tempo. Un po’ la “summa” del Verdicchio, uno dei vitigni a bacca bianca più significativi del Bel Paese enoico, che nell’azienda con sede nell’omonima frazione che dà il nome all’impresa, viene proposto in versioni sempre di confortante costanza qualitativa e, a partire dagli inizi del Nuovo Millennio, capaci anche di raggiungere l’eccellenza assoluta, occupando ormai saldamente il Gotha produttivo della Regione. Ne è un esempio paradigmatico il Verdicchio dei Castelli di Jesi Misco, vinificato in acciaio e lasciato senza battonage le prime settimane di affinamento. Il 2019 regala spiccati profumi di agrumi, mandorla fresca e gelsomino, con qualche nota gessosa a stemperare la dolcezza. In bocca il sorso è levigato ma austero, senza alcun residuo zuccherino: tornano infine gli agrumi e si fa largo l'animo minerale.
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