Schivo, sguardo fiero, pelle e tempra forgiate dal lavoro in campagna. Giuseppe Calabrese fa il vignaiolo a Saracena, piccolo borgo ai piedi del Pollino che, in pochi sanno, è il parco nazionale più grande d’Italia. Giovane tra i rappresentanti del rinascimento del vino calabrese, nel 2013 debutta con il Rosso Pollino Terre di Cosenza Dop dichiarando sin da subito la scelta di campo. È la terra ad averlo guidato e la tradizione ad avergli indicato la meta. Come riferimento ha sempre avuto l’uomo contadino e l’uomo artigiano, come nonna Peppina da cui apprende sin da bambino le regole dell’agricoltura antica e l’arte di produrre il celebre Moscato di Saracena, tanto amato dai Papi nel ‘500, e a cui poi dedicherà il proprio Moscato. Da quelle piccole vigne della nonna che gli hanno fatto da scuola di vita, Giuseppe - poco più che ventenne - inizia a dare i contorni al lavoro dei sogni. Nel 2007, pagando “100 cambiali”, acquista il primo trattore, apre la partita iva e raggiunge il traguardo tanto desiderato. Vadduna Longa è l’ultimo nato. Nasce in un piccolo vigneto, poco meno di un ettaro di Guarnaccia Bianca e Malvasia, i vitigni del celebre Moscato, affacciato sulla conca di Castrovillari sotto le vette più alte del Pollino. Esperimento che conferma il potenziale della Guarnaccia in versione secca. Beverino. Sincero. Ricco. Un bianco macerato viatico alla convivialità, compagno di tavolate.
(Manuela Laiacona)
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