Fabio Tassi a Montalcino è personaggio ben noto per la sua attività di ristorazione e di vendita delle migliori etichette del luogo, nonché di produttore di miele. Ed è probabilmente questa costante attenzione verso il Brunello che, alla fine, lo ha condotto a diventare anche lui produttore in prima persona. Nel 2000, comincia la sua avventura enoica a partire da 4 ettari a vigneto, posti nel quadrante sud-orientale della denominazione, proprio sotto il castello della Velona ed oggi coltivati a biologico, a cui si sono aggiunti altri 2 ettari, situati invece di fronte al Greppo di Biondi Santi, in una sorta di piccolo anfiteatro. Nel 2004 ecco le prime bottiglie di Brunello, mentre, dopo un periodo di rodaggio, la cantina (nuova, ultimata pochi mesi fa) ne sta attualmente producendo 20.000 in tutto. Una scelta, per certi aspetti, inevitabile ma che, accanto ai vini di Montalcino, sta portando Fabio Tassi anche a compiere degli esperimenti come il progetto Brunò, un Sangiovese in anfora. In cantina, si vinifica in acciaio e in legno e non manca davvero la varietà per quanto riguarda le maturazioni dei vini che avvengono in cemento, legno piccolo e legno grande. Il Brunello di Montalcino 2016 al naso ha sviluppato profumi netti di ciliegia e violetta, accompagnate da note ematiche e terrose, mentre il sorso, ben aderente, si muove con sapidità e leggera amarezza verso un finale fruttato e leggermente pepato.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024