Una delle aziende più affascinanti di tutto il comprensorio del Chianti Classico, con sessanta anni di storia alle spalle e scelte pionieristiche come quella di imbottigliare a parte in tempi decisamente non sospetti il proprio Cru aziendale (Il Poggio). Questa è Monsanto di proprietà della famiglia Bianchi, una realtà produttiva capace, oggi, con 72 ettari vitati per una produzione complessiva di 450.000 bottiglie, di rappresentare, non solo con i numeri, una delle cantine più performanti del Gallo Nero. Qui il classicismo della denominazione raggiunge una delle sue espressioni più coerenti e rigorose e il Sangiovese è declinato sempre senza forzature o inutili appesantimenti. I vini sono prevalentemente affinati in legno grande e si distinguono per la capacità di sfidare il tempo come pochi. Dalla cifra stilistica raffinata ed elegante, a volte, risultano un po' austeri e non sempre di immediata leggibilità. Il che accresce il fascino di queste etichette, che ben interpretano l'areale dove vengono prodotti, la sottozona di Barberino Val d'Elsa. Proprio un bel vino il Chianti Classico Riserva 2017, che esce da un’annata non proprio semplicissima, evidenziando tratti aromatici fini e puliti di piccoli frutti rossi, sottobosco e spezie, preludio ad una beva leggiadra e incisiva, caratterizzata da sapore, fragranza e ritmo, con i legni di affinamento ben dosati a dargli corpo e complessità.
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