Come è accaduto non infrequentemente nel territorio di Montalcino, anche questa realtà trae origine dall’impulso di un uomo non legato alla vitivinicoltura: Sergio Rossi, ex pubblicitario, acquista il podere Colombaio nel 1976, per poi entrare nell’agone enoico nel 1978 con il marchio La Gerla. Dopo la sua prematura scomparsa, nel 2011, il figlio Alessandro è costretto ad interrompere il sodalizio con l’azienda paterna, cui forniva l’uva per la produzione del Brunello. Nel 2012, decide di avviare l’attività di vinificazione in proprio, mettendo col tempo il suo nome di vignaiolo in etichetta e scegliendo per i vini come firma distintiva la parola “Aisna” (termine etrusco che significa “divino”). I vigneti, per una superficie totale di 11,50 ettari, si trovano in varie zone della denominazione, Castelnuovo dell’Abate, Canalicchio e Altesi, e vanno a costituire una produzione complessiva di 80.000 bottiglie. Lo stile dei vini è sobriamente moderno con affinamenti in tonneau e botti di media e grande dimensione, ed esprime un carattere solido e omogeneo. Il Brunello di Montalcino Camponovo proviene dalle vigne piantate nel 2000 nella zona nord in località Altesi, proprio in prossimità dell'azienda. La versione 2016 è intensa ma ben bilanciata: mora, arancia rossa, caffé e alloro al naso, mentre in bocca la dolcezza viene stemperata da una piacevole amarezza. Il sorso largo, profondo e caldo finisce pulito e balsamico.
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