Il futuro del passato. Questo, usando uno slogan, il senso del progetto Mirafiore di Fontanafredda: non solo il recupero di un marchio storico che torna a brillare nei ristoranti e nelle enoteche di tutto il mondo, ma anche un’azione a largo raggio tesa a riscoprire vecchi saperi e sapori del vino in chiave contemporanea. Fu Emanuele Alberto Guerrieri conte di Mirafiore, figlio del primo Re d’Italia, a fondare la Casa E. di Mirafiore nel 1878, con i suoi tenimenti in Barolo e Fontanafredda. Una nobile figura di imprenditore contadino, che si dedicò al vino con un approccio assolutamente moderno e che - parallelamente all’impegno enologico - spese molte energie per la comunità dei suoi dipendenti. Nel 1900, dopo la morte del suo fondatore, Casa E. di Mirafiore raggiunge la massima espansione commerciale, ma sotto la gestione del figlio Gastone le cose cominciarono a incrinarsi, fino alla sua scomparsa definitiva nel 1931. Nel 2008, il marchio e l’azienda sono stati riportati ai fasti di un tempo da Oscar Farinetti fondatore di Eataly, all’interno del progetto enologico che poggia su Fontanafredda e Borgogno. Il Barolo Riserva 2013, affinato per tre anni in legno grande e due in cemento, propone un articolato caleidoscopio aromatico che sa di spezie, cacao, menta, ciliegie e sottobosco. In bocca è vino importante, con un’entrata dolce, uno sviluppo denso e continuo e un finale lungo e avvolgente.
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