A Château Cadet-Bon, sito appena fuori dal borgo medievale di Saint Émilion, dal 1867 la famiglia di enologi Charente-Maritime ha prodotto vino. La storia recente comincia nel 2001 quando i fratelli Richard, Michele e Guy - che oggi ne è proprietario - lo acquistano e lo rinnovano lavorando su conduzione e rese dei vigneti e sulla vinificazione, rimodernando gli spazi e ricorrendo alla consulenza di enologi che hanno dato ai vini una impronta moderna. La 2018 è stata “anomala”: alle ripercussioni delle gelate del 2017, che hanno inficiato la fertilità delle gemme, si sono aggiunte una primavera fredda e piovosa che ha penalizzato l’allegagione e la mancanza di piogge estive con siccità fino alla maturazione. La produzione esigua ha generato vini concentrati e densi come questo Saint Émilion, che si caratterizza per la buona presenza di Cabernet Franc e perché l’affinamento di 12 mesi prevede oltre alle barrique - di primo e secondo passaggio per il 35% della massa e di terzo per il 20% - l’uso di anfore per il 10% del vino. Contenitori in terracotta da 26 a 40 hL che rappresentano la tendenza in atto: il cambiamento climatico rende “meno necessario” il legno. Di grande bevibilità già oggi, avrà vita lunga. Al naso i frutti rossi, tra cui spicca il mirtillo, si fondono con erbe officinali e pepe. In bocca è morbido e il tannino del Franc conferisce carattere e accompagna una certa salinità.
(Clementina Palese)
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