Sembra un gioco di parole ridondante, il nome che Mario e Fiorentino hanno dato a questa piccola bottiglia da mezzo litro: Infinito Perpetuo. Eppure le due parole hanno un senso preciso. “Infinito” ad indicare la linea di tre vini che mette al centro l'uva: zero impatto chimico sia in campagna che in cantina, grazie ai vitigni Piwi e alla lunga esperienza sperimentatrice dell'azienda. “Perpetuo” per raccontare il metodo, quello siciliano: di rabbocco senza soluzione di continuità, che mischia 10 annate (a partire dalla 2009) coi loro caratteri in costante evoluzione, all'interno di piccole botti di rovere a lungo utilizzate per il brandy della casa. Il Perpetuo “è un viaggio attraverso l'Italia dei vulcani”, come lo descrive Mario, che si accompagna sia ai sapori forti - acciughe, bottarga, aringa o salmone affumicato - che a quelli dolci della meringa e delle nocciole secche. Infine, è “perpetuo” anche di fatto: un caleidoscopio di aromi e sapori che si alternano e ritornano, di cui è difficile stancarsi. All'olfatto è dolce e vellutato, intenso di albicocche succose, miele di castagno, mandorla tostata, arancia e ananas candite. Via via che vi accompagna si fa più serio e riflessivo con l'arrivo delle erbe officinali, gli accenni balsamici e speziati, il cacao. In esordio il sorso è appena dolce, poi amaricante e caldo. Mallo di noce, iodio e salamoia si aggrappano bene in bocca, lasciando il finale alla frutta di bosco quasi candita.
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