È facile oggigiorno cadere nelle tentazioni retoriche del green washing: il concetto di “sostenibilità ambientale” è entrata con decisione nelle agende di istituzioni e aziende, spesso più per convenienza che per convinzione. Se vi capita, tuttavia, di fare due chiacchiere con Gabriella Vettoretti, vi persuaderà della genuina convinzione con cui la sua famiglia ha imboccato un percorso pervasivo di gestione ecologica dell'azienda. Fondata da oltre un secolo alle porte delle colline del Valdobbiadene, La Tordera è stata la prima cantina CasaClima del Veneto e oggi studia ogni meccanismo di produzione per ridurne l'impatto: dal vetro alle etichette, dalle operazioni in vigna alla gestione dell'acqua, dalla coibentazione degli edifici ai pannelli fotovoltaici, fino alle fasi di vinificazione. Tutta sono coinvolti nell'attuazione di questa filosofia ribattezzata “equilibrio naturale”, che a guardar bene, nasce dal forte legame storico fra questa cantina e il territorio in cui lavora (70 ettari di vigna per circa 1.300.000 bottiglie). Il vigneto più vecchio fu, infatti, piantato dal bisnonno Bepi nel 1918 nella micro zona del Cartizze, dove ancora oggi allevano a doppio capovolto commoventi piante secolari di Glera, Bianchetta e Perera. Da qui nasce il loro Cartizze Dry: un vino polposo, perfettamente equilibrato fra l'apporto minerale, la freschezza mentolata, la frutta matura e i fiori dolci. Vino dalla tridimensionalità inaspettata.
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