La famiglia Tombolini risulta fra i fondatori della denominazione dei Castelli di Jesi grazie all'intuizione pionieristica di Sante, che nel secondo dopoguerra decise di investire in vigneti, dopo una florida attività inerente alle spezie e ai liquori, avviata nel 1921. I figli di Sante - Giovanni e Paolo - stabilizzano e ampliano l'attività, puntando sul Verdicchio e la vinificazione in acciaio, e adottando la celebre bottiglia ad anfora. Il marchio cambia in Castelfiora e, negli anni '90 Fulvia, figlia di Giovanni, prende in carico l'azienda convertendo in biologico i 30 ettari di vigna, rinnovando la cantina e riportando il marchio nei mercati esteri. Circa 10 anni fa invece sono entrati in campo i figli Carlo e Giovanna, tornando al vecchio marchio di famiglia. I vigneti si trovano a Staffolo - antico centro vinicolo già dal 1300, distribuiti intorno alla sede, su terreni di origine marina. Per festeggiare i 100 anni di attività, e onorare ciò che ha reso distintivo il Verdicchio nel mondo, la famiglia ha deciso di tornare ad usare le bottiglie ad anfora, rivisitate. Due le versioni uscite con l'annata 2020: il Doroverde - interpretazione più semplice e fresca - e il Castelfiora, più largo e accogliente, calmo e maturo: ha lievissime note speziate dolci, tanti fiori bianchi e accenni citrini, ma in bocca torna la stessa vivacità e freschezza del Doroverde, solo un po' più larga e persistente, sempre con la mandorla amara a chiudere.
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