Ho avvicinato Croceferro “al buio”, senza conoscere Generazione Alessandro, volutamente, senza prima cercare alcuna informazione, e mi ha conquistato. Certo la predisposizione era positiva come lo è nel mood attuale verso i vini dell’Etna e, per quanto mi riguarda, verso il Nerello Mascalese e le etichette modernamente asciutte. Niente stemmi e richiami alla storia per un’azienda giovane condotta da giovani, che la storia l’ha cercata in un territorio dalla vocazionalità millenaria, quello dell’Etna, rinnovando il “bagaglio enoico” della famiglia Alessandro radicato nell’azienda di Camporeale (Palermo) da quattro generazioni. Un progetto sull’Etna, tre cugini, due con lo stesso nome - Benedetto, Anna e Benedetto - e 10 ettari sul versante nord-est del vulcano messi insieme acquistando vari appezzamenti a partire dal 2016. Croceferro proviene dal vigneto di Contrada Piano Filici, 640 slm, sabbie vulcaniche, silice rossa e bella esposizione. Condizioni perfette per produrre un Nerello Mascalese identitario elegante e complesso. Il colore è quello atteso, rubino chiaro. Il naso ha uno spettro molto ampio: dalle note floreali, rosa canina in evidenza, e fruttate asprigne e dolci, e di delicato tabacco in chiusura. Eleganza che si rinnova nel sorso, in equilibrio tra il velluto dei tannini levigati dal legno e la freschezza che lo fa nevrile, in cui tornano frutti rossi e melograno.
(Clementina Palese)
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