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SCENARI DI MERCATO

Distribuzione ed import a “conduzione diretta”: sempre più realtà italiane del vino ci investono

Feudi di San Gregorio debutta in Germania. E si aggiunge ad esperienze come quelle di Giv, Santa Margherita, Zonin, Mezzacorona, Iwb, Banfi e non solo
BANFI, DISTRIBUZIONE, FEUDI DI SAN GREGORIO, GRUPPO ITALIANO VINI, IMPORT, ITALIAN WINE BRANDS, MEZZACORONA, SANTA MARGHERITA, vino, ZONIN, Italia
Antonio Capaldo, alla guida della Feudi di San Gregorio

Gestire direttamente l’import e la distribuzione dei propri prodotti e dei propri vini in un mercato sempre più globale, vasto, complesso e parcellizzato, è cosa tutt’altro che semplice, ma assolutamente utile. Dal punto di vista economico, con più valore che resta all’interno del sistema aziendale, ma non solo. Perchè avere il controllo diretto vuol dire, in linea di massima, poter lavorare liberamente sul posizionamento dei diversi brand, e anche poter rispondere più velocemente, senza o con minori intermediazioni, ai cambiamenti di scenario e di trend di consumo che sono sempre più repentini e netti, spesso, sui mercati del mondo. E se, evidentemente, è una strada difficile e che richiede risorse importanti ed una notevole struttura organizzativa, è una via sempre più battuta da gruppi importanti e diversi del vino italiano. Con investimenti ormai storicizzati, ed altri più recenti. Il Gruppo Italiano Vini - Giv, per esempio, una delle più grandi realtà del vino italiano, ha proprie filiali commerciali in Germania, Regno Unito, Cina, Giappone e Repubblica Ceca, per esempio, così come Zonin1821, con le sue Zonin Uk, Zonin Usa, e con uffici di distribuzione diretta anche in Cina e in Svezia, per esempio, o ancora, tra le esperienze più “storiche”, quella della cooperativa trentina Mezzacorona, che attraverso la sua controllata Nosio, per esempio, possiede la Prestige Wine Imports Corp, in Usa, e la Bavaria Wein Import Gmbh, in Germania, che gestiscono la commercializzazione e promozione dei prodotti e dei marchi del Gruppo Mezzacorona nei rispettivi mercati.
Ancora, in questo senso, è da segnalare l’esperienza di Santa Margherita, che, con Santa Margherita Usa, importa i vini del gruppo della famiglia Marzotto e guidato dall’ad Beniamino Garofalo (e con cui ha una partnership per l’importazione anche un altro grande nome del vino italiano, come Masi), e che, di recente, grazie all’acquisizione della cantina Roco Winery, in Oregon, si è aperta al canale direct-to-consumer negli States, che è sempre più importante. Ed altro investimento recente, da segnalare, è quello che ha visto, proprio a fine 2021, il gruppo Italian Wine Brands, realtà da 400 milioni di fatturato, acquisire Enovation Brands, storica società di importazione di vini italiani sul territorio nordamericano.
Senza dimenticare, ovviamente, l’esperienza forse più longeva in assoluto, ovvero quella di Banfi Wines, fondata nel 1919 dalla famiglia americana Mariani, che poi negli anni Settanta del Novecento ha fondato Castello Banfi, a Montalcino, azienda leader nel territorio del Brunello, e che, naturalmente, importa in Usa tutti i vini del gruppo, oggi guidato da Cristina Mariani May.
Oggi, ad irrobustire questo “parterre de roi”, di cui abbiamo citato solo alcuni esempi, arriva anche Feudi di San Gregorio, la griffe irpina guidata da Antonio Capaldo, con aziende in Friuli Venezia Giulia (Sirch), a Bolgheri (Campo alle Comete), sull’Etna (Federico Graziani), in Basilicata (Basilisco), in Puglia (Ognissole) e nel Cilento (Tempa di Zoè), che compie il suo primo passo, in questo senso, partendo da un mercato strategico per l’azienda e per il vino italiano, come la Germania. “La nuova società ci consentirà di conoscere meglio i nostri clienti, offrire loro una linea diretta con la cantina, rafforzare il nostro brand e servire al meglio il mercato con un ufficio dedicato. La presenza diretta non è solo un vantaggio commerciale ma ci consente di gestire direttamente il racconto e la promozione della marca, senza affidarla ad intermediari”, commenta Antonio Capaldo, presidente Feudi di San Gregorio, che, il 12 gennaio, spiega una nota, “ha costituito una società commerciale in Germania, al fine di promuovere i prodotti delle cantine del Gruppo”. “La Germania - continua Feudi - è storicamente uno dei mercati più importanti per l’azienda che punta a raddoppiare, nel corso del prossimo biennio, il proprio giro d’affari servendo direttamente 1.000 clienti. Questo passo si inserisce in un più ampio percorso di crescita dell’export: con oltre 6 brand di vino, il gruppo investirà nei prossimi anni nella distribuzione diretta sui principali mercati internazionali. La Germania è il primo passo per costruire un modello replicabile in altre aree del mondo dal potenziale interessante”.

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