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ANALISI

La Cina, nel 2021, ha importato 1,5 miliardi di euro di vino, per 424,3 milioni di litri

Dati Oemv: Italia sul terzo gradino del podio con 147 milioni di euro (+34,8%). Corre il prezzo medio: 4,56 euro al litro
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Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping

La Cina, nel 2021, ha importato 1,5 miliardi di euro di vino (-13,3% sul 2020), per un totale di 424,3 milioni di litri, ed un prezzo medio di 3,54 euro al litro (-12%), come rivelano i dati delle Dogane cinesi analizzati dall’Observatorio Español del Mercado del Vino (Oemv). Gli spumanti valgono 100,5 milioni di euro, l’imbottigliato 1,29 miliardi di euro, lo sfuso 86,5 milioni di euro e il bag-in-box poco più di 10 milioni di euro. Il primo partner commerciale è ancora - saldamente - la Francia, che nei 12 mesi dello scorso anno ha esportato 668 milioni di euro di vino in Cina (+38,6%), seguita dal Cile (294 milioni di euro, +40%) e, sul terzo gradino del podio, dall’Italia (147 milioni di euro, +34,8%), con la Spagna poco lontano (130 milioni di euro, +40%), mentre crolla il vino australiano, che si ferma sulla soglia dei 50 milioni di euro (dai 676 milioni di euro del 2020, -91%), come ampiamente previsto dopo l’introduzione da parte del Governo di Pechino, a novembre 2020, di dazi che arrivano al 200%.

Australia protagonista in negativo anche sul fronte dei volumi: lascia per strada 95 milioni di litri, passando dai 104,2 milioni di litri di vino spediti nel 2020 ai 9,3 milioni di litri del 2021, per un prezzo medio di 5,35 euro al litro (-17,6%). Ne approfitta il Cile, diventato primo esportatore a volume, con 127,2 milioni di litri (+45%), seguito dalla Francia, a quota 115 milioni di litri (+14,3%). In calo il prezzo medio del vino cileno (2,32 euro al litro, -2,9%), mentre cresce quello del vino francese (5,81 euro al litro, +21,3%). Sul terzo gradino del podio sale la Spagna, con 64,3 milioni di litri (+58%), il doppio dell’Italia, a 32,2 milioni di litri (+25,2%), a sua volta davanti all’Argentina, scesa a 29,2 milioni di litri (-23%). Il prezzo medio del vino spagnolo scende così a 2,01 euro al litro (-11,4%), mentre quello del vino italiano tallona Francia e Australia a 4,56 euro al litro (+7,6%). Seguono, a volume e valore, Sudafrica, Stati Uniti, Germania e Nuova Zelanda.

Dopo aver raggiunto il picco storico nel 2017, quando superarono i 750 milioni di litri ed i 2,6 miliardi di euro, le importazioni di vino in Cina hanno visto un crollo verticale durato fino al 2021, quando il calo è stato di appena l’1,4% in meno del 2020, in un contesto globale di netto miglioramento per il commercio del vino. Vale comunque la pena ricordare che, dal 2000 ad oggi, la Cina è ancora il Paese che registra la crescita maggiore: all’epoca, infatti, le importazioni enoiche valevano appena 32 milioni di euro, per 34,6 milioni di litri, e da quel momento la crescita media è stata del +12,7% annuo a volume e del +20,1% a valore.

Come visto, l’imbottigliato fermo è di gran lunga la tipologia più importata, ma con 1,29 miliardi di euro (-17,5%) e 286,6 milioni di litri (-8,3%) - ossia il 67,5% dei volumi e l’86,2% del valore di tutto il vino arrivato in Cina nel 2021 - torna ai livelli del 2013, per un prezzo medio di 4,51 euro al litro. Va decisamente meglio al vino sfuso, in crescita sul 2020 del 16,6% a volume e del 9,9% a valore, arrivando ad 1,22 milioni di ettolitri e 86,5 milioni di euro, per un prezzo medio di 0,78 centesimi di euro al litro (-5,8%). Il picco, per quanto riguarda il prezzo medio, appartiene agli spumanti, che in Cina rappresentano ancora una nicchia: 8,96 euro al litro, dopo una crescita a volume del 13,9%, fino a 11,2 milioni di ettolitri, per un giro d’affari complessivo di 100,5 milioni di euro (+48,4%). Infine, le importazioni di vino in bag-in-box, cresciute del 28,4% a volume (4,5 milioni di litri) e del 34% a valore (10 milioni di euro), per un prezzo medio di 2,38 euro al litro.

Il 72,8% dello spumante importato dalla Cina, a valore, arriva dalla Francia (73,3 milioni di euro), con Italia (18 milioni di euro, +25,2%) e Spagna (5,2 milioni di euro, +19,8%) che seguono a distanza. Per volumi, invece, il mercato delle bollicine è dominato dall’Italia, con 5,7 milioni di litri (+30%), pari al 50% delle esportazioni, mentre la Francia arriva a 2,5 milioni di litri (+43,6%), superando la Spagna, a 1,9 milioni di litri. Inarrivabile il prezzo medio degli spumanti francesi, grazie all’enorme valore aggiunto dello Champagne: 28,75 euro al litro, contro i 3,18 euro al litro degli italiani. Francia leader anche nel segmento più importante, quello del vino fermo imbottigliato, dove cresce del 13,8% a volume e del 35,2% a valore, a quota 101 milioni di litri e 581 milioni di euro, numeri comunque lontani dai picchi del 2017, quando i vini fermi imbottigliati francesi sfioravano a valore il miliardo di euro (974 milioni). Al secondo posto il Cile, che cresce di oltre il 30%, arrivando a 66,3 milioni di litri per 237,6 milioni di euro, quindi Italia e Spagna, con 126 e 117 milioni di euro, entrambe in crescita del 36%. La Spagna resta invece molto avanti in termini di volumi, con 48,5 milioni di litri (+39,3%), con l’Italia che corre alla metà della velocità, fino ai 24,7 milioni di litri di vino imbottigliato spedito in Cina nel 2021 (+20,2%).

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