Etna e Bolgheri. Due terroir sulla cresta dell’onda e che, soprattutto, possono garantire la produzione di grandi vini. Deve essere stata questa la scintilla che ha innescato definitivamente la voglia di affrontare la sfida di produrre vini firmati con il proprio nome in Emiliano Falsini, enologo consulente ormai affermato ed apprezzato. Sul vulcano, Emiliano conta su 3 ettari a vigneto a conduzione biologica in Contrada Feudo Pignatone (che è anche il nome della sua azienda) a Randazzo, a 700 metri sul livello del mare. E con l’annata 2019 ha esordito, producendo due rossi: Etna Feudo Pignatone e Etna Feudo Pignatone Davanti Casa (da ceppi centenari, come da queste parti non è raro incontrare), ai quali, con l’annata 2020, si è aggiunto anche l’Etna Rosato Sciauro, oggetto del nostro assaggio, il cui nome in dialetto siciliano significa: profumo. Si tratta di un vino, dal brevissimo passaggio in barrique (60 giorni), che si mostra in una bella veste rosa “velo di cipolla”, ad anticipare un naso che sa di iris e glicine, con un tocco di melograno ed erbe aromatiche e un cenno leggero di talco. In bocca, il sorso è succoso, fragrante e scorrevole, non privo di contrasti e dal finale in crescendo. Dimensioni analoghe anche per il progetto bolgherese di Emiliano, che è ad uno stadio un po’ meno avanzato con i vigneti ancora in parte da impiantare e dove protagonista è il Cabernet Franc.
(are)
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