Il Nero d’Avola Vrucara 2018 di Feudo Montoni è, per certi versi, vino decisamente paradigmatico. Profuma di gelsi, more, arancia, ginepro e spezie, con tocchi balsamici a rifinitura. In bocca, il sorso è pieno, caldo e intenso, dal finale che chiude su rimandi terrosi e lampi di liquirizia. Feudo Montoni è cantina cresciuta senza mai dimenticare la tradizione produttiva dei suoi luoghi: siamo in contrada Montoni a Cammarata nell’agrigentino, sfidando le mille sollecitazioni che la Sicilia enoica ha proposto e, talvolta, subìto nel tempo, mantenendo sempre, come si dice in questi casi, “la barra dritta”. Nei 30 ettari di vigneto, coltivati a biologico, si allevano soltanto varietà locali, in prevalenza a bacca rossa, mentre in cantina, da dove escono 215.000 bottiglie all’anno, le tecniche sono sempre quelle di una volta. Faro guida della produzione aziendale resta il Nero d’Avola che Fabio Sireci, da oltre un trentennio, ha “semplicemente” continuato a valorizzare nella sua forma più pura. E proprio il Vrucara ne è, molto probabilmente, l’esempio più significativo. Nero d’Avola in purezza, il cui nome rimanda alla “lucra” il nome siciliano di un cespuglio spontaneo dai profumi di menta ed incenso, è ottenuto da uve di ceppi per-fillosserici, pressate in un vecchio torchio di legno e poi vinificate in cemento, dove restano a macerare per 45 mesi per poi passarne sei in legno grande.
(are)
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