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DATI

Usa: nel 2022 i consumi di vino, a volume, sono destinati a diminuire dello 0,9%

Impact Databank: nel 2021 bene la fascia premium (sopra i 15 dollari a bottiglia): +12% e giro d’affari cresciuto del 2,4%
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I consumi del vino in Usa nel 2022

Per il secondo anno consecutivo, di fronte all’incertezza dell’economia ed alla forte concorrenza di ready-to-drink, tequila e whisky, i volumi di vino consumati negli Stati Uniti sono destinati a diminuire ancora, come emerge dall’edizione 2022 del “The U.S. Wine Market: Shanken’s Impact Databank Review & Forecast”, che prevede un calo superiore a quello registrato nel 2021, pari al -0,9%, oltre ad una ulteriore diminuzione dei consumi - ad una media dello 0,6% annuo - fino al 2025. Sono le scorie della pandemia e dei dazi (voluti da Trump ed immediatamente sospesi e poi aboliti da Biden), che per un lungo periodo hanno fiaccato le importazioni da Francia e Spagna.

Nonostante un calo a volume dello 0,6% nel 2021, i fatturati del settore vino sono comunque cresciuti del 2,4%, con i vini della fascia di prezzo premium (sopra i 15 dollari a bottiglia) che hanno registrato una crescita del giro d’affari del 12% nelle vendite al dettaglio, mentre la fascia 10-15 dollari a bottiglia ha segnato un +5%. Nel frattempo, gli spumanti (con un prezzo medio di 17,24 dollari a bottiglia) continuano a crescere anche a volume, con il +8% nel 2021 e la prospettiva di performance positive anche nei prossimi anni, almeno a breve termine.

Il primo produttore Usa, sia in termini di volumi che di fatturati, è ormai da due decenni E.&J. Gallo Winery, che nel 2021 ha addirittura consolidato la propria leadership nell’industria del vino, con l’acquisto di 30 marchi da Constellation Brands. A proposito di brand, il il bag-in-box di The wine Group, il Franzia, si conferma primo marchio per volumi venduti. Entro la fine del 2022, inoltre, secondo le previsioni di Databank, dovrebbe registrarsi uno storico sorpasso: i vini italiani della linea “Stella Rosa” sono destinati a diventare il primo marchio del settore a valore al dettaglio sul mercato Usa, superando Barefoot Cellars: è la prima volta dai tempi della australiana Yellow Tail, nel 2009, che un vino importato guida la classifica dei brand più performanti economicamente.

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