Giovanni Dubini è un vigneron che ha dimostrato anno dopo anno di essere un punto di riferimento costante e affidabile per il vino umbro. L’azienda, fondata dal padre alla fine degli anni ‘60, si trova sul fianco di una collina, a circa 260 metri di altitudine, sul versante argilloso della denominazione, ma ricco anche di limo e arenaria, con un fiume sotterraneo che scorre sotto. Fin dal suo ingresso in azienda nel 1988 il suo obiettivo è stato quello di emancipare l’Orvieto Classico dall’immagine di vino fresco, standardizzato ed esclusivamente di pronta beva. Un impegno totale nella valorizzazione del territorio e della sua antichissima tradizione, puntando sull’Orvieto Classico come vino paradigmatico. Una sfida vinta, che ci ha dato uno dei bianchi più sorprendentemente longevi non solo d’Umbria, ma dello Stivale. Campo del Guardiano, un vigneto chiamato così da generazioni di contadini, il più bell’appezzamento aziendale, dà vita ad un vino incisivo e profondo. Viene affinato per un anno e mezzo in una grotta di tufo, un’ex tomba dalla quale resuscita per raccontarsi nel bicchiere in modo impressivo e duraturo. Dubini saggiamente sin dal primo anno di produzione, 1989, ha conservato una consistente biblioteca enoica che dimostra la capacità di questo vino di sfidare il tempo. Campo del Guardiano ‘19 è sapido e fine, vibrante e teso fino al lungo finale. Ne saggeremo la longevità nel tempo.
(Alessandra Piubello)
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