Al primo approccio sembra rude, ma lascia subito intuire che con il tempo aprirà il suo cuore e rivelerà la sua vera anima. Questo è Gian Annibale, terzo Supertuscan di Castello del Terriccio, che Vittorio Piozzo di Rosignano, erede di Rossi di Medelana, ha voluto fortemente creare in memoria dello zio, scomparso nel 2019 a 78 anni. Stesso blend del Lupicaia ma con percentuali ribaltate – in questo caso 60% Petit Verdot, 40% Cabernet Sauvignon – Gian Annibale è prodotto soltanto in annate eccezionali. La prima, il 2018 - dopo la macerazione delle uve in vasca e per circa 18/25 giorni con rimontaggi quotidiani, follature manuali del cappello, délestage e costante controllo della temperatura di fermentazione - conclude il ciclo con la svinatura e successiva pressatura soffice delle vinacce. Il vino ottenuto è immediatamente stoccato in barrique e tonneaux di rovere francese dove avviene la successiva fermentazione malolattica. L’affinamento si protrae per circa 20/24 mesi durante i quali il vino viene monitorato sia con analisi costanti e con gli assaggi dell’enologo Carlo Ferrini con lo stesso Vittorio Piozzo di Rosignano. Il vino riposa poi in bottiglia: l'affinamento nel vetro permette di completare l’evoluzione aumentandone la complessità. È nato un nuovo Supertuscan dal naso speziato con prevalenza di pepe nero, ribes e mirtillo con un finale di rara persistenza che promette longevità.
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