Il Bolgheri Superiore L’Alberello, il cui nome indica il sesto d’impianto delle viti che ne producono le uve e che occupano due ettari della superficie vitata aziendale, adotta il classico taglio bolgherese tra varietà Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e fermenta in tini tronco conici di legno per poi affinarsi in barrique per 18 mesi. La versione 2019 profuma di frutti rossi e neri, alloro, spezie e toni affumicati. In bocca, il sorso è succoso e ben profilato, dai tannini affusolati e dalla progressione piena che termina in un finale dagli accenti balsamici. Grattamacco, il cui nome rimanda ai residui ferrosi (“macco”) grattati, appunto, durante la lavorazione del minerale in epoca etrusca restando poi nei terreni, è stata una delle cantine pioniere della Doc Bolgheri, che ha esordito nel 1994, essendo nata nel 1977 e rappresentando in quell’epoca la sola realtà produttiva alternativa alla celeberrima Tenuta San Guido. Diventata uno dei fiori all’occhiello del gruppo Collemassari nel 2007, oggi, dai suoi 16 ettari a biologico, escono 120.000 bottiglie di alto livello che mantengono, in perfetta continuità, lo standard impresso dal suo fondatore Piermario Meletti Cavallari. Grattamacco rappresenta uno dei poli dell’eccellenza produttiva del Gruppo Collemassari che trova, oltre ai vini ottenuti nel Montecucco, l’altro centro d’elezione tra le colline di Montalcino con l’azienda Poggio di Sotto.
(are)
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