Nessun aumento delle tasse per il vino: in Francia il Senato respinge la proposta di indicizzare la tassazione del vino all’inflazione, difendendo così un settore in difficoltà e che ha bisogno del supporto del Governo. Promotore della proposta, era stato il senatore e medico socialista Bernard Jomier, che, con l’emendamento n. 1039 alla legge sul finanziamento della previdenza sociale per il 2023, aveva chiesto di “allineare la tassazione dell’alcol all’inflazione, rimuovendo il tetto all’1,75% dell’incremento annuo. Il governo lo ha previsto per il prezzo del tabacco, facciamolo anche per l’alcool, perché il relativo calo dei prezzi incoraggia il consumo eccessivo”.
Una battaglia, quella di Jomier per l’aumento delle tasse su birra, vino e liquori, sposata anche dalla senatrice centrista Élisabeth Doineau, come riporta il magazine online “Vitisphere”, e che nasce da una constatazione, ricordata in aula proprio da Jomier: ogni anno in Francia si registrano 41.000 morti dovute all’alcol, ed in totale il costo sociale del consumo e dell’abuso di alcol ammonta a 118 miliardi di euro l’anno.
Il Governo, da parte sua, ha dato parere sfavorevole, ricordando che se per un pacchetto di sigarette il peso delle tasse è dell’80% del prezzo finale, per una bottiglia di vino vale il 20%, e, quindi, si tratterebbe di un provvedimento incapace di spostare granché in termini economici. A fronte, come hanno ricordato diversi senatori in aula, su tutti il viticoltore Daniel Laurent, di un danno enorme per le aziende del vino, perché il tetto fu introdotto proprio per evitare fluttuazioni eccessive dei prezzi e quindi instabilità sul mercato dei consumi, una necessità ancora più stringete in un periodo complesso come quello che sta attraversando il settore vino.
Il collega di partito (Les Républicains) ed enologo Christian Klinger ha, invece, osservato che ci vuole “più prevenzione, non più tassazione: la Francia è passata dal secondo al quinto posto tra gli esportatori mondiali di vino”, mentre l’inflazione continua a mordere. Isolate le voci favorevoli, tutte dal Partito Socialista, che ha puntato molto sui danni provocati dall’alcol e sui costi sociali ed economici, alla fine l’emendamento è stato bocciato con 219 voti contrari e 103 favorevoli.
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