La bottiglia è la numero 710. L’uva è stata raccolta il 10 settembre 2021. Un venerdì. Arriva da Bricco Sartorino, una vigna di 15 anni di un ettaro e mezzo a Portacomaro d’Asti, il paese d’origine di Papa Francesco. Oggi fa parte di un progetto vitivinicolo in cui i dettagli sono essenza e sostanza: I Parcellari. L’idea è venuta a Davide Canina, ingegnere e sommelier professionista, e alla sua compagna Monica Pedrotto, enologa. Hanno proposto ai Produttori di Govone di sostenere il progetto che si riassume in tre parole: un vigneto, una parcella, un vino. «Selezione parcellare dei migliori vigneti per produrre vini di altissima qualità» dicono Monica e Davide. Oggi sono 8 parcelle, 7 ettari di vigneti sui migliori bricchi di Monferrato e Roero, e 24.000 bottiglie. «Stiamo valutando, insieme al nostro agronomo Maurizio Gily, altre 2 parcelle coltivate con vitigni antichi, la Slarina e il Baratuciat» aggiungono. La loro prima vendemmia è il 2019, per il Sauvignon, la 2020. Ha un bel naso di note agrumate e balsamiche, di fiori di sambuco. Un Sauvignon simile a quello che cresce sulle sponde della Loira: «La nostra sfida era di far esaltare le sue caratteristiche principali di agrume e frutta. Utilizziamo il metodo Vinooxygen, con cui grazie all’assenza dell’ossigeno riusciamo a preservare gli aromi tipici di questo vitigno». Ottimo con i friciulin, frittatine di erbe aromatiche tipiche del Monferrato.
(Fiammetta Mussio)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024