Gerardo è il nonno della generazione Ruggeri - Silvia, Roberto e Veronica, figli di Cesare - che attualmente sta portando avanti l’azienda ed è il nome del vino che si ottiene dalle vigne più vecchie del vigneto Masarè a Santo Stefano di Valdobbiadene, che poggiano su rive scoscese ed esposte, dal terreno prevalentemente roccioso a 390 metri di altezza; alle spalle le prealpi, davanti le colline storiche del Prosecco, il Piave e infine la Pianura Padana. Dopo 90 mesi sui lieviti, l’annata 2021 regala netti profumi di pera e vaniglia con un lieve accenno vegetale; in bocca è cremoso, dolce in ingresso e poi spiccatamente sapido, tornando su note dolci di pera nel finale. Un vino spensierato e rinfrescante, con una buona dose di polposità, sufficiente a richiedere attenzione, a non scorrere via anonimo nella sua semplicità. Unico “Rive” dell’azienda, si affianca ad altri 5 spumanti da uve Glera (fra cui un Cartizze e un rosato in blend con Pinot Nero), un vino frizzante e un rosso fermo: in tutto 800.000 bottiglie, prodotte prevalentemente dai vigneti di proprietà, che oggi sono 45, dopo una scissione dei possedimenti avvenuta nel 2014 fra i fratelli Cesare e Renato. L’azienda stessa nacque originariamente nel 1983, proprio grazie a Cesare e alla sua voglia di imbottigliare il proprio vino, staccandosi dalle orme di un’importante famiglia, la Ruggeri, notoriamente legata al territorio del Valdobbiadene.
(ns)
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