Maturato per 30 mesi in tonneau di primo e secondo passaggio, il Brunello di Montalcino 2018 di Madonna Nera propone profumi di frutta rossa matura, sottobosco, erbe aromatiche, spezie e tabacco. In bocca, il sorso è tendenzialmente succoso, dalla progressione articolata e non priva di solidità e dal finale pieno e ben profilato, con ritorni fruttati e lampi più fragranti dai toni agrumati. Sei ettari a vigneto (due dei quali situati nella zona dell’Abbazia di Sant’Antimo) per questa piccola realtà produttiva di Montalcino - ad arricchire un quadro che trova proprio in queste cantine di dimensioni ridotte uno dei suoi punti di forza - nata nel 2006 per volere della famiglia Borgogni, che è posta sul versante nord dell’areale di Montalcino, in località “La Madonna”. Un’azienda dai vini ben eseguiti e dallo stile decisamente moderno, fatto di generose estrazioni e un uso non secondario dei legni di affinamento di provenienza francese. Il risultato sono una gamma di etichette alla ricerca della morbidezza e della dolcezza, in cui il frutto resta sempre in primo piano, ben sostenuto dalle speziature del rovere. Evidentemente i vini di punta restano il Brunello (prima annata 2008) e il Rosso (prima annata 2013) di Montalcino, anche se a far parlare molto di sé è stato soprattutto l’Igt Madonna Nera 2007, uvaggio a base di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon, servito al G8 de L’Aquila nel 2009.
(fp)
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